Giulia Bernardon ha 24 anni, è di Maniago. Ha conseguito la maturità al liceo scientifico con indirizzo linguistico e poi la laurea breve alla facoltà di Biologia all’Università di Trieste.
Sta facendo la tesi specialistica in Biotecnologie sanitarie presso il Laboratorio Spinal dove è “approdata” da due settimane.
Come si spiega questo passaggio da lingue alla biologia? Sono ambiti nettamente diversi.
Mi sono accorta durante gli studi che non erano le lingue ad appassionarmi (inglese, francese e tedesco), non mi sento portata. Ho scoperto di preferire le materie scientifiche e così ho scelto biologia. Ho fatto il test di ammissione alla facoltà di Biotecnologie a Udine e di Biologia a Trieste. Ho scelto di andare a Trieste dove ho fatto la triennale. Mi sono laureata con una tesi che valutava la correlazione tra l’infezione da Papilloma virus e Poliomavirus con l’infertilità maschile. Dopo essermi laureata ho deciso di continuare gli studi a Udine, iscrivendomi al corso di laurea magistrale in Biotecnologie sanitaria. Ho cominciato un anno e mezzo fa.
Come si è svolto il tuo lavoro di tesi?
Il lavoro, durato tre mesi presso il Burlo Garofolo di Trieste, è consistito nell’analisi di campioni biologici provenienti da coppie infertili per valutare la presenza o meno di tre virus: il Papilloma virus e due Poliomavirus. Sulla base della positività o meno è stata condotta un’analisi statistica e i nostri dati hanno evidenziato una possibile correlazione tra infezione da JCV, un Poliomavirus, e infertilità maschile.
In laboratorio si utilizzavano soprattutto tecniche come la real-time PCR, tecniche molecolari, non di elettrofisiologia come quelle che utilizzano qui. Quest’ultime per me sono completamente nuove. Al primo impatto mi sono trovata spiazzata, tuttora sono un po’ disorientata, però sono tutti molto disponibili e quindi sono contenta di imparare cose nuove.
Visto che sei qui do per scontato che tu abbia chiesto a Giuliano di poter fare la tesi con lui…
Sì, ho seguito le sue lezioni e poi gli ho chiesto di poter fare la tesi presso il laboratorio SPINAL. Proprio oggi abbiamo deciso che è opportuno che io approfondisca tutte le tecniche che vengono utilizzate nel laboratorio. Ad oggi però non abbiamo ancora un progetto ben definito…
Quale settore o argomento ti interessa in particolare?
Qualcosa in ambito farmacologico, sarebbe fantastico trovare un peptide che possa attivare o modulare il Central Pattern Generator. Quello che mi interessa è che la correlazione tra ricerca di base, lo studio del CPG, e la clinica possa individuare delle soluzioni ai problemi conseguenti a lesioni al midollo spinale. Spero inoltre che la comprensione dei meccanismi che stanno alla base del funzionamento del midollo spinale possa portare alla definizione di opportune terapie.
L’argomento CPG mi ha interessata fin da subito, poi ho fatto una visita al laboratorio e sono rimasta colpita anche dal bel clima che si respira.
Quindi la tesi specialistica per te non è la conclusione di un percorso di studi, è proprio la ricerca che ti interessa.
Ambiziosamente si tende sempre a puntare al massimo… poi vediamo come andranno le cose…
Queste interviste incominciano ad essere un po’ ripetitive, quasi noiose: sono tutti entusiasti del laboratorio.
Quando non ammazzi il tuo tempo in questo laboratorio di cosa ti occupi?
Mi devo fare la spesa, cucinare, provvedere alle cose di ogni giorno. Non mi resta molto tempo dopo il laboratorio. Abito con delle amiche e sono già 5 anni che vivo via da casa. Ho imparato ad arrangiarmi in tutto, sono piuttosto indipendente. Ciò non toglie che il sabato torni in famiglia con la quale mi trovo benissimo.
Quindi non fai altro? Non vai a vedere un cinemino, non fai due chiacchiere con gli amici…?
Certo, amo stare con gli amici, mi piace andare al cinema, camminare in montagna…tutto questo nei ritagli di tempo libero, tra un allenamento e l’altro. Gioco a pallavolo da quando avevo quattordici anni, una passione che mi ha dato moltissime soddisfazioni, emozioni e mi ha arricchito di amicizie. Quest’anno gioco come palleggiatrice in una prima divisione a Travesio…ma nel corso degli anni ho cambiato diverse squadre che militavano in categorie diverse. A volte suono la chitarra, l’ho studiata per sette anni quand’ero più giovane. Non la suono di continuo, vado a periodi. E’ uno strumento di compagnia, soprattutto nei campeggi estivi.
Che cosa farai da grande?
Spero di continuare nell’ambito della ricerca.
Quindi il tuo obiettivo non è sposarti e fare una riga di bambini?
Certo, lo vorrei fermamente.
Davvero? E la ricerca?
Sarebbe il mio lavoro, spero di non dover scegliere tra una cosa e l’altra.